la frase:
"*volevo riuscire Ø fare"
contiene due errori:
uno di concordanza di tempi e cioè l'uso di 'volevo', un imperfetto, per rendere un'azione conclusa nel passato.
Si dovrebbe scrivere:
"avrei voluto riuscire...",
ho usato "dovrebbe" perché comunque l'uso dell'imperfetto in casi come questi, pur essendo errato (ed è bene che lo straniero lo sappia) è usato nel linguaggio colloquiale in italiano,
l'altro errore, questo più grave perché può creare ambiguità per la comprensione è l'errore comune di riportare in italiano la costruzione portoghese :
"queria conseguir fazer",
ebbene in italiano il verbo 'riuscire' esige l'uso della preposizione semplice - a - perché la frase sia corretta e chiara.
Infatti una semplice pausa tra 'riuscire' e 'fare', quando si parla, può far credere ad un parlante italiano che si sta cambiando discorso, come occorre normalmente nel linguaggio parlato come ad esempio:
"volevo riuscire... fare quel che voglio, ecco"
mercoledì 15 dicembre 2010
*volevo riuscire Ø fare
martedì 14 dicembre 2010
"Dopo *di fare"
Tipico errore di interferenza del portoghese brasiliano: "Dopo *di fare questo" o anche "Dopo *fare questo".
In italiano questa costruzione, non comune nel linguaggio parlato, deve essere resa con l'infinito passato e cioè:
"Dopo aver fatto questo...".
Per evitare errori si può ricorrere ad una costruzione molto più comune.
Vediamo un esempio:
"Depois de comer, costumo dar uma volta."
in italiano posso dire, usando un sostantivo:
"dopo pranzo, di solito faccio due passi"
o posso usare il participio passato:
"dopo mangiato, faccio sempre due passi"
ma è una costruzione che non va bene con tutti i verbi, come non va bene con tutti i verbi e situazioni, l'uso del participio assoluto:
"Fatto questo, sono uscito".
In italiano questa costruzione, non comune nel linguaggio parlato, deve essere resa con l'infinito passato e cioè:
"Dopo aver fatto questo...".
Per evitare errori si può ricorrere ad una costruzione molto più comune.
Vediamo un esempio:
"Depois de comer, costumo dar uma volta."
in italiano posso dire, usando un sostantivo:
"dopo pranzo, di solito faccio due passi"
o posso usare il participio passato:
"dopo mangiato, faccio sempre due passi"
ma è una costruzione che non va bene con tutti i verbi, come non va bene con tutti i verbi e situazioni, l'uso del participio assoluto:
"Fatto questo, sono uscito".
italiano antico
La curiosità è un'ottima motivazione per l'apprendimento e sviscerare una ricetta in italiano antico per capirla, trasformarla e realizzarla è un ottimo modo per mantenere alta l'attenzione:
salsa per vivande
la ricetta semplice e antica, tratta da "L'economia del cittadino in villa"
di Vincenzo Tanara, Venezia 1661.
(Reperibile in google libri)
Ecco l'originale:
Con pane abbruscato, fatto bollire in una pignatta con vino rosso,
mosto cotto, e un poco d'aceto, poi passato,
e incorporato con speciarie, pepe, zafferanno,
farai altra peverata da servirsi nel sudetto modo e anche
per le vivande de' giorni da magro.
Prima di tutto, mettiamo tutto in italiano attuale.
Con pane tostato, fatto bollire in una pentola con vino rosso,
mosto cotto, e un poco d'aceto, poi passato,
e incorporato con spezie, pepe, zafferanno,
farai altra salsa piccante da servirsi come detto prima (con la carne)
e anche per le vivande de' giorni da magro (cioè senza carne).
Vediamo di renderla pratica:
Prendi del pane raffermo,
lo metti in forno per 10 minuti,
lo sbricioli,
lo metti in una pentola con un bicchiere di vino,
e un po' d'aceto,
lo fai cuocere fino ad assorbire il vino,
mescoli per bene
per farne una pastella e poi
incorpori pepe, zafferano, noce moscata ed altro,
nella quantità che desideri.
Si usa fredda sul lesso o su verdure cotte.
salsa per vivande
la ricetta semplice e antica, tratta da "L'economia del cittadino in villa"
di Vincenzo Tanara, Venezia 1661.
(Reperibile in google libri)
Ecco l'originale:
Con pane abbruscato, fatto bollire in una pignatta con vino rosso,
mosto cotto, e un poco d'aceto, poi passato,
e incorporato con speciarie, pepe, zafferanno,
farai altra peverata da servirsi nel sudetto modo e anche
per le vivande de' giorni da magro.
Prima di tutto, mettiamo tutto in italiano attuale.
Con pane tostato, fatto bollire in una pentola con vino rosso,
mosto cotto, e un poco d'aceto, poi passato,
e incorporato con spezie, pepe, zafferanno,
farai altra salsa piccante da servirsi come detto prima (con la carne)
e anche per le vivande de' giorni da magro (cioè senza carne).
Vediamo di renderla pratica:
Prendi del pane raffermo,
lo metti in forno per 10 minuti,
lo sbricioli,
lo metti in una pentola con un bicchiere di vino,
e un po' d'aceto,
lo fai cuocere fino ad assorbire il vino,
mescoli per bene
per farne una pastella e poi
incorpori pepe, zafferano, noce moscata ed altro,
nella quantità che desideri.
Si usa fredda sul lesso o su verdure cotte.
"All'Italia"
tra breve completeremo una guida alla parafrasi della canzone petrarchesca "All'Italia" di strettissima attualità a sette secoli dalla composizione
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